martedì 12 aprile 2016

OTTOBRE 1960. SEQUEL 5.0

Oramai pareva d'essere pronti per essere sparati nel mondo degli adulti, tutto, o quasi, era andato liscio. Mi era arrivato persino un TRENTA, di quelli "normali" anche se l'esame non era proprio "normale": elementi di diritto civile, penale etc e di economia. Il docente era il figlio del Preside di facoltà (chimica industriale) docente con l'incarico ad Economia ed era noto che s'andava abbastanza tranquilli, io ebbi l'avvertenza di procurarmi i "riassuntini" CETIM relativi al quantum (3 volumetti), dedicai loro la settimana precedente l'esame e tutto andò per il meglio. Penso che molto merito l'abbiano avuto le mie frequentazioni pseudo politiche e un linguaggio vagamento tecnico e le mie letture anch'esse vagamente politiche.

(Quelli che l'esame non lo preparavano proprio se la cavavano con un 21/30!).

Negli anni triestini infatti ero stato molto "impegnato" a partire dalle manifestazioni per "tornare all'Italia", già perché noi dell'Oberdan eravamo concorrenti stretti di quei ribaldi del NAUTICO nell'organizzare lo sfollamento da scuola dei nobilotti del classico, per non parlare di ragionieri e geometri. E a volte con scene penose, come quando eravamo lì a commentare felici che, grazie a noi, non era entrato nessuno nella nostra succursale e ci trovammo sul portone il preside, piccolo, masticatore di sigaro, quasi centenario a vederlo, che disse solo: bene e adesso VOI ENTRATE e come nei ricordi manzoniani della monaca di Monza "gli sventurati" obbedirono...

Ovviamente l'impegno era decisamente destro e "repubblichino" tanto che negli anni della Polonia avevamo pensato seriamente a una specie di colonna liberatrice e poi non ne facemmo niente nonostante le lunghe nottate passate a ragionare e discutere. Le mie letture erano varie, andavano dalla lettura quotidiana dell' Unità (un mio zio, già deportato, era responsabile di fabbrica PCI e quindi guai se fosse andato dove regnava Tito), agli Aggiornamenti sociali e, naturalmente, Civiltà cattolica e poi Il Borghese.

Già, il Borghese con l'inserimento centrale di foto, alcune decisamente OSE' come una volta la Sophia Loren a seno nudo addobbata da Cleopatra...



Il venerdì quando Il Borghese usciva io arrivavo a lezione, toglievo l'inserto e lo passavo ai banchi sotto dell'aula ad anfiteatro dove c'erano le lezioni importanti tipo ORGANICA 2, e così potevo leggere in pace Gianna Preda e dintorni ma anche le critiche teatrali, artistiche, cinematografiche etc e tutto quel che in casa di una famiglia operaia non poteva arrivare in automatico.

E poi c'erano le elezioni universitarie e io, in FUCI, ero il collegamento con le liste "cattoliche" da ex-seminarista dimissionario in terza media e poi catechista un po' anomalo specializzato nel portare in gita e al mare (d'estate) i miei "aspiranti". Il passare a Bologna cambiò un po' di cose, i comunisti non mangiavano più i bambini, anche se mi divertivo durante il su e giù in treno fra Castelbolognese  e Bologna a far arrabbiare gli attivisti del PCI giocando al trotskista in occasioni elettorali. Ma di questo ho già raccontato altrove.

Ma mi sono dilungato troppo, alla prossima...

domenica 3 aprile 2016

Incontrerai il libro dei tuoi sogni

Seguo da sempre "Per un pugno di libri",   fin da quando la trasmissione   fu condotta da Patrizio Roversi. E' una delle pochissime trasmissioni che si occupano di libri e già da due anni è condotta da P.  Dorfles  e G. Cucciari, che formano una  formidabile e complementare coppia di conduttori .
Confesso che durante la trasmissione  mi metto alla prova, rispondo prima dei ragazzi e  a volte mi arrabbio quando non conosco la risposta; per non contare che  mi fornisce, spesso, piste di ricerca  per la mia innata curiosità sia su argomenti di letteratura, che su nuovi e vecchi autori.
Qualche post fa,  in "Miracolo Italiano" , parlavo  della facilità degli esami in alcune Università del nord italia e così,  dopo l'ennesima vittoria di una squadra di liceali del  centro- sud italia, mi sono chiesta:  ma noi sudisti non siamo gli ignoranti d'italia? E allora, perché in finale (ma tutte le cinque finaliste, va detto)  sono, guarda caso, classi delle superiori del centro sud? 
Sabato prossimo, alle ore 18,00,  su RAI 3 va in onda la sfida finale tra le classi di Catania e Formia. 
So già che mi mancherà parecchio.