mercoledì 19 luglio 2017

DISCIPLINA...

Fa molto notizia la vicenda tedesca che vede coinvolto il fratello maggiore del AUTODIMISSIONATO  papa Ratzinger solo che io sono abbastanza vecchio per portare i ricordi del tempo che fu con un po' di esempi vissuti e/o condivisi.

Punizioni corporali in casa... 7/8 anni Ravenna, case popolari 1942 circa. Il  bimbo, cioè io, in ginocchio sui semi di granturco ovviamente crudi (altre volte erano i chiodini da calzolaio, detti "semenze"). E' pomeriggio tardo, torna a casa dal lavoro mio padre e mia madre riprende un discorso evidentemente non ancora soddisfatto, e allora mio padre, finalmente, si toglie la cintura di cuoio dai pantaloni come per usarla, mia madre (soddisfatta) cambia stanza e la cintura schiocca... a vuoto... e la mano di mio padre passa sui miei capelli con un sorriso e un pizzicotto sull' orecchio.
Anni dopo da chiacchiere della tribù Geminiani (materna) che quel trattamento mia madre lo aveva subito da uno zio paterno perché rinunciasse al "moroso" del  momento.  E parlo di una tranquilla tribù contadina benestante in quel di San Prospero di Imola, via Lughese 35.

Passa qualche anno, si cambia casa e paese seguendo i destini dell' allora DUCE e dopo il ritorno di mio padre dalla campagna di Russia e poi si torna a Ravenna e io, per motivi che non so entro in un collegio a VILLA SAN MARTINO di LUGO. Eravamo oltre un centinaio di "ospiti" dagli 8 ad oltre 20 anni (un mix di maschi raccolti e  provenienti da zone a rischio sociale, si direbbe adesso) e la disciplina era normale, le sanzioni, ad esempio in refettorio dove era preteso il silenzio, consistevano nel porgere la mano con il palmo verso il basso e venire colpiti sul dorso con un righello, di TAGLIO! E poi c'erano altre punizioni, ad esempio le FLESSIONI, evidentemente dovevo essere particolarmente indisciplinato, piccolo, magro, con una gamba mal messa per un fatto congenito ricordo che "condannato" in dormitorio avevo fatto flessioni per parecchio tempo, con alcune interruzioni perché ogni tanto mi "cagavo addosso". E poi c'erano le PUNIZIONI COLLETTIVE, ricordo una mattina d'estate tutti, grandi e piccoli, schierati in fila indiana attorno al campo di calcio sull' attenti sotto il sole...

Poi arrivò la chiamata del SIGNORE e decisi che volevo fare il prete (poi seppi che mia madre aveva detto mei mort che prit poi si rassegnò) e li le punizioni non erano corporali ma il silenzio durante i riposi. E per me era la punizione PEGGIORE e INSOPPORTABILE!

Passarono tre anni finii le medie e volli tornare in famiglia (i miei intanto si erano traferiti a Trieste da Ravenna dove i fratelli di mio padre là residenti avevano trovato casa e lavoro per mio padre). I rapporti con mia madre erano migliorati, ogni tanto qualche ceffone, ma solo perché mi mettevo fra lei e il mio fratellino più piccolo (4 anni di meno)...

Tutto questo per dire che le PUNIZIONI CORPORALI in una certa epoca erano la NORMA e REGOLA. E quanto agli altri aspetti, chiamati educatamente abusi, non è
questo il momento e il luogo e mi sa che fossero abbastanza normali non solo nelle comunità ma anche nella cerchia inter-familiare  magari allargata...
      

martedì 18 luglio 2017

COCOMERO...

Ormai è una delle poche attività ricorrenti, quella di andare a fare la spesa, quella NORMALE (anche perché di SUPER c'è ben poco) e uno dei supermercati che più spesso mi vede è quello che io chiamo dei TEDESCHI che ha come sigla LIDL. Lo ritrovi un po' ovunque, specie nei centri minori e quasi appartato e con una caratteristica spesso fastidiosa a fine corsa, un limitatissimo spazio alla cassa così sei talmente preso el vuotare il carrello e riempire le borse che quasi non sai quel che viene battuto.

Altra caratteristica, tra gli alimentari, confezioni a peso predeterminato fisso così che sparano cifre apparentemente concorrenziali solo perché il peso è bloccato a 700 grammi e quindi il prezzo al chilo, scritto in piccolo, è pressoché una volta e mezzo di quello urlato. Ma ti ci abitui...
Ma allora perché ci vai? Intanto c'è un aspetto di ordine ORDINATO e poi sai già dove cercare quel che cerchi e una atmosfera quasi da clinica ovattata...

E così la prima sfilata è per i banchi di frutta e verdure, rigorosamente predisposti, da un lato le verdure, dall' altro le frutta, ad un capo frutta secca, all'altro verdure (le patate cosa sono?) in offerte più o meno speciali. E così mi son ritrovato davanti a delle mini-angurie, belle tonde verdi con le loro brave righe scure a decorarne l'esterno da un polo all' altro. Erano anni che non avevo guardato quell'articolo forse mi ha colpito l'insolito volume perfettamente sferico, i colori decisi e ben ritmati e i ricordi improvvisi e imprevisti, ricordi di quasi 70 anni fa quando i miei, di anni, erano più o meno 10... E sono arrivati tutti di corsa, i ricordi, il cancello d'ingresso bello largo e tutto rosso (per l'antiruggine abbondante sul ferro, senza altre vernici inutilmente costose per imbellirne la funzione), completato dal cancellino con la "marletta" per chi entra a piedi con al massimo la BICICLETTA alla mano e le sporte di paglia ben ancorate sul manubrio. Per noi era magari presto (le gambe corte per gli anni) però la bici da donna si prestava giusta giusta per l' uso e poi bisognava esser capaci sennò sempre e solo a piedi!

Ai lati due enormi FIOPE (betulle) affusolate alte una volta e mezzo la casa a quasi tre piani. Lo sguardo all'ingresso corre subito alla porta per capire chi c'è dentro, se mia nonna o qualcuna delle sue tre nuore, così da capire gli umori generali, specie se era piovuto di fresco o se era stato bagnato il cortile ghiaiato dell'ingresso e quindi occhio alle impronte sui mattoni verniciati del pavimento dentro casa. A destra dell'ingesso una mini costruzione, al piano terra due ambienti per le scrofe eternamente contornate dall' ultima nidiata, al piano di sopra la zona galline co la scaletta a pioli per l' accesso e il portoncino per la chiusa serale per evitare che le galline se ne andassero a spasso o che una qualche faina o sua omologa se ne approfittasse. Al mattino ci pensava l' ARZDORA ad aprire all'alba così il gallo se ne usciva impettito a gridare il saluto al giorno prima di rincorrere le brave ovaiole per il rito quotidiano.

Ma torniamo all'ingresso, sulla sinistra un grande tavolone di legno di oltre 12 centimetri di spessore e grande a sufficienza per ospitare fino a 15/16 adulti in qualche modo seduti su panche, sgabelli e magari sedie ben impagliate portate fuori di casa. Quel giorno c'erano novità, nei tre secchioni era all' ammollo tre enormi cocomeri perché un po' si raffreddarsi e lo zio Lino stava preparando i coltelli per cominciare a tagliare. C'era stato il controllo sonoro con le nocche per capire se tutto era a posto e noi nipoti eravamo in attesa all'intorno nell' attesa del rumore topico e avvenne l' atteso evento, tutti e tre i cocomeri aveva criccato bene, c'erano sei belle metà a disposizione e si procedeva subito alla somministrazione ai nipoti, più o meno -ini o -ine. Già, una volta riforniti ci allontanavamo dalla tavola e in presa diretta a morsi mangiavamo succhiando tutto quel rosso splendore, fra le risate di zii e zie a fare le graduatorie del momento...

E così anch'io, uscendo da LIDL e entrando in macchina per tornare a casa in qualche modo rivivevo quegli anni lontani, quel sole, quelle facce BAROSOLATE, i sorrisi e gli sberleffi dei cugini più grandi e le mosse educatine delle cuginette che già pregustavano tempi futuri più adatti a future non più contadine...