(Quelli che l'esame non lo preparavano proprio se la cavavano con un 21/30!).
Negli anni triestini infatti ero stato molto "impegnato" a partire dalle manifestazioni per "tornare all'Italia", già perché noi dell'Oberdan eravamo concorrenti stretti di quei ribaldi del NAUTICO nell'organizzare lo sfollamento da scuola dei nobilotti del classico, per non parlare di ragionieri e geometri. E a volte con scene penose, come quando eravamo lì a commentare felici che, grazie a noi, non era entrato nessuno nella nostra succursale e ci trovammo sul portone il preside, piccolo, masticatore di sigaro, quasi centenario a vederlo, che disse solo: bene e adesso VOI ENTRATE e come nei ricordi manzoniani della monaca di Monza "gli sventurati" obbedirono...
Ovviamente l'impegno era decisamente destro e "repubblichino" tanto che negli anni della Polonia avevamo pensato seriamente a una specie di colonna liberatrice e poi non ne facemmo niente nonostante le lunghe nottate passate a ragionare e discutere. Le mie letture erano varie, andavano dalla lettura quotidiana dell' Unità (un mio zio, già deportato, era responsabile di fabbrica PCI e quindi guai se fosse andato dove regnava Tito), agli Aggiornamenti sociali e, naturalmente, Civiltà cattolica e poi Il Borghese.
Già, il Borghese con l'inserimento centrale di foto, alcune decisamente OSE' come una volta la Sophia Loren a seno nudo addobbata da Cleopatra...
Il venerdì quando Il Borghese usciva io arrivavo a lezione, toglievo l'inserto e lo passavo ai banchi sotto dell'aula ad anfiteatro dove c'erano le lezioni importanti tipo ORGANICA 2, e così potevo leggere in pace Gianna Preda e dintorni ma anche le critiche teatrali, artistiche, cinematografiche etc e tutto quel che in casa di una famiglia operaia non poteva arrivare in automatico.
E poi c'erano le elezioni universitarie e io, in FUCI, ero il collegamento con le liste "cattoliche" da ex-seminarista dimissionario in terza media e poi catechista un po' anomalo specializzato nel portare in gita e al mare (d'estate) i miei "aspiranti". Il passare a Bologna cambiò un po' di cose, i comunisti non mangiavano più i bambini, anche se mi divertivo durante il su e giù in treno fra Castelbolognese e Bologna a far arrabbiare gli attivisti del PCI giocando al trotskista in occasioni elettorali. Ma di questo ho già raccontato altrove.
Ma mi sono dilungato troppo, alla prossima...
io fui in "ribaldo del nautico" ed effettivamente eeravamo alquanto "temibili" in quanto nozionismo (ma allora c'era memoria enciclopedica, semi applicata .. un pò troppo indotta dai diktat del tempo di qualche anno susseguente ai tuoi) ...La Loren era una bella signora, come era considerata la mangano, magari andava più l'occhio sulla Cardinale .. sulla Virna Lisi o sulla Antonelli ..si cercavano anche le starlette nei "B movie" ... roba da nerd, senza politica, o ma idonei ad adattarsi anche al politichese ... cosi ci si divagava ..
RispondiEliminaCordialmente caro prof :) raymond
un "to remember", se si scrive così, di un mondo forse semplice, ma non semplicistico. Non credo sia solo per la malinconia degli anni passati (alludo a me MEDESIMO).
RispondiEliminaMi scuso con te e con tutti, ma sono senza pc. Non so davvero quando potrò riutlizzarlo e se avverrà. Intanto scrocco qualche passaggio veloce su pc altrui, ma troppo poco tempo per essere presente. Un abbraccio a tutti
RispondiEliminaSOB!!!
RispondiEliminaPiù trascorrono gli anni, più il passato ci diventa caro e bello.E gli anni in cui siamo stati studenti, alla fin fine, sono sempre quelli che si ricordano più volentieri!
RispondiEliminaConsapevoli o meno c'era un oceano di futuro davanti... Benito kreben in casa d'altri che non sa come fare ad accreditarsi. GRAZIE!
RispondiEliminaconfermo ANONYMUS
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