4 marzo 1943 ... e ancora adesso che gioco a carte e bevo vino
Marzo? 4/3/1943 ... Il brano, data di nascita di Lucio Dalla, che partecipò al festival di Sanremo del 1971 non prima, però, di accusare il colpo impietoso della mannaia censura; tant'è che, nella prima stesura, terminava con "e anche adesso che bestemmio e bevo vino, per ladri e puttane sono Gesù Bambino", rimaneggiato con "e ancora adesso che gioco a carte e bevo vino, per la gente del porto mi chiamo Gesù Bambino", con buona pace dei "bigotti", visto che avrebbe dovuto portare il titolo "Gesù Bambino", perché anche su di esso "apriticielo" visto che si trattava di una ragazza madre. Inizialmente fece parte di un 45 giri poi confluito nell'album "Storie di casa mia", dove è presente "Il gigante e la bambina" cavallo di battaglia di Ron, ed anche "Itaca" ("Capitano che hai negli occhi, il tuo nobile destino, pensi mai al marinaio, a cui manca pane e vino?") laddove il Coro è formato dai lavoratori della RCA (etichetta discografica del disco) che interpretano il coro della ciurma di Ulisse.
Questo album che nelle intenzioni rappresentava una sorta di sperimentazione, sia per le voci che per le soluzioni musicali, prosegue nel percorso iniziano con "1999" in cui spicca "paff ... Bum" che ci rimanda alle sonorità sixties, fra il soul lo ye ye e l'orchestralità di quegli anni.
Io mi fermerei qui, perché il Lucio Dalla che conosciamo è quello che ci ha, davvero, regalato colonne sonore della nostra vita, brani che di volta in volta hanno segnato episodi importanti della nostra storia personale ed umana, almeno per quanto mi riguarda. Con le sue svolte musicali ora in senso cantautorale o nelle svolte pop, quandanche liriche. Dalla comunque è rimasto sempre se stesso, riconoscibile nel suo stile. Scrivere dopo 4 anni dalla sua scomparsa (1° marzo 2012) mi consente di avere un approccio distaccato, lontano dalle celebrazioni di Stato, radiofoniche e giornalistiche, fin troppo esagerate e d'occasione, e che ultimamente pare ne abbiano dimenticato persino il nome. Oggi ci resta una enorme eredità musicale che per una questione di brevità non potrei indicare o censire, una eredità che alberga nei nostri cuori, e che di tanto in tanto ci aggrada canticchiare, a volte nei nostri lunghi viaggi in macchina, nella solitudine, in punta di voce o mentalmente, immaginandoci la sua musica e, perché no?!, Lucio che suona il clarinetto come un cherubino che laicamente accompagna la nostra vita. Ciao "Capitano"
Lucio Dalla è tra i cantautori che amo di meno. Non è una critica alla sua musica, non potrei mai in quanto analfabeta musicale, forse è solo una questione "di pelle" diciamo così. Non lo ho mai amato tantissimo. Poi leggo il tuo post, vi trovo sfaccettature dell'artista a me completamente ignote... e mi vergogno un po' per la mia ignoranza :) Certo è che sei molto a tuo agio in ambito musicale (come in politica, come nella poesia, come in tanti altri ambiti, dopo 13 anni che ti leggo qualcosa ho imparato)[img]http://www.freesmileys.org/smileys/smiley-basic/smile.gif[/img]
Anch' io non ho amato troppo Lucio Dalla ma si sa, quando si lascia questa terra, tutto cambia e si vede ( o si sente) sotto un' altra luce e con altre orecchie ;-)
Lucio Dalla ha scritto canzoni che resteranno alla storia, così come hai giustamente citato. Ricordo di averlo visto dal vivo ad Alba ( CN). Mi aveva delusa per la sua fretta nell'andarsene, senza tornare per il bis, pur acclamato, senza firmare autografi ai suoi fans. Sembrava che non vedesse l'ora di togliersi di torno gli albesi...però, sulla professionalità, nulla da eccepire.
la prima mezza passione al "banana republic" tour... indimenticabile.. ogni volta tirava fuori una canzone, non tutte nelle mie corde .. altri riferimenti o modelli, ma spesso sorpreso da il genio che davo quasi per scontato. Ci si accorge sempre dopo, quando vengono a mancare ... e non è questo solo il caso, non solo "Gesù Bambino" (si sa.. il mare è profondo, come è profondo il mare) Gran bel ricordo! Grazie . Ray
sarà che vivevo a Bologna, sarà che i locali frequentati eran gli stessi, Dalla per me era unico o quasi... O forse eran gli anni anche per me allora GIOVANI.
Il tuo scritto è un'ottima recensione musicale, quindi mi unisco al "Certo è che sei molto a tuo agio in ambito musicale" di Francesca.
Aggiungo un mio personale ricordo. "Lucio che suona il clarinetto come un cherubino" al Jazz in Cava di una 15ina di anni fa, nelle cave di pietra di Apricena, alle pendici del Gargano. Tutto meraviglioso: Lui la sua band la location il pubblico
Tutto, tranne un dono che gli organizzatori avevano preparato per lui. Sul palco c'era un meraviglioso ulivo impacchettato nelle radici e pronto per essere trasportato a Bologna, o chissà dove. Non so… mi ha fatto male al cuore.
ci capita di inquadrare un artista per quello che dice, in libera uscita, o che fa nella mondanità, o che non fa, nel senso che magari è schivo ai media. Ebbene, se dovessi apprezzare un artista per come appare o si esprime, avrei una visione parziale. Se penso, ad esempio, a Marilyn Manson e le sue performance con tutta quella coreografia splatter e il gusto dell'orrido non lo ascolterei manco per un istante. Invece fa cose apprezzabili. Questo per dire che da ragazzo mi lasciavo condizionare da ciò che scrivevano i giornalisti musicali, e che magari non sapevano eseguire neppure un giro di "do" alla chitarra, sproloquiare su cantanti e gruppi musicali. Se penso a tutto quel vociare su gruppi come Eagles o Led Zeppelin perchè secondo i giornalisti erano probabili satanisti con inserti subliminari nei loro brani o nelle loro copertine. Tipico di questa italietta infatti è parlare di calcio ma non praticarlo, di musica ma non suonarla, di arte ma non farla. Oggi, a distanza di anni, mi interessa più il messaggio o il "cosa mi può dare un brano musicale" in termini di sensazioni positive. Dalla, ma non solo, distaccato dal vociare giornalistico è riuscito a trasmettermi sensazioni importanti. Ovviamente ... de gustibus
… ma anche in termini di "sensazioni negative", perché anche quelle emozionano, scuotono, suggeriscono, segnano… e così via. Grazie per la belle riflessioni, e scusa l'invasione.
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Lucio Dalla è tra i cantautori che amo di meno. Non è una critica alla sua musica, non potrei mai in quanto analfabeta musicale, forse è solo una questione "di pelle" diciamo così. Non lo ho mai amato tantissimo.
RispondiEliminaPoi leggo il tuo post, vi trovo sfaccettature dell'artista a me completamente ignote... e mi vergogno un po' per la mia ignoranza :)
Certo è che sei molto a tuo agio in ambito musicale (come in politica, come nella poesia, come in tanti altri ambiti, dopo 13 anni che ti leggo qualcosa ho imparato)[img]http://www.freesmileys.org/smileys/smiley-basic/smile.gif[/img]
Anch' io non ho amato troppo Lucio Dalla ma si sa, quando si lascia questa terra, tutto cambia e si vede ( o si sente) sotto un' altra luce e con altre orecchie ;-)
RispondiEliminaLucio Dalla ha scritto canzoni che resteranno alla storia, così come hai giustamente citato. Ricordo di averlo visto dal vivo ad Alba ( CN). Mi aveva delusa per la sua fretta nell'andarsene, senza tornare per il bis, pur acclamato, senza firmare autografi ai suoi fans. Sembrava che non vedesse l'ora di togliersi di torno gli albesi...però, sulla professionalità, nulla da eccepire.
RispondiEliminala prima mezza passione al "banana republic" tour... indimenticabile.. ogni volta tirava fuori una canzone, non tutte nelle mie corde .. altri riferimenti o modelli, ma spesso sorpreso da il genio che davo quasi per scontato. Ci si accorge sempre dopo, quando vengono a mancare ... e non è questo solo il caso, non solo "Gesù Bambino" (si sa.. il mare è profondo, come è profondo il mare)
RispondiEliminaGran bel ricordo! Grazie . Ray
sarà che vivevo a Bologna, sarà che i locali frequentati eran gli stessi, Dalla per me era unico o quasi... O forse eran gli anni anche per me allora GIOVANI.
RispondiEliminaIl tuo scritto è un'ottima recensione musicale, quindi mi unisco al "Certo è che sei molto a tuo agio in ambito musicale" di Francesca.
RispondiEliminaAggiungo un mio personale ricordo. "Lucio che suona il clarinetto come un cherubino" al Jazz in Cava di una 15ina di anni fa, nelle cave di pietra di Apricena, alle pendici del Gargano.
Tutto meraviglioso:
Lui
la sua band
la location
il pubblico
Tutto, tranne un dono che gli organizzatori avevano preparato per lui.
Sul palco c'era un meraviglioso ulivo impacchettato nelle radici e pronto per essere trasportato a Bologna, o chissà dove. Non so… mi ha fatto male al cuore.
ci capita di inquadrare un artista per quello che dice, in libera uscita, o che fa nella mondanità, o che non fa, nel senso che magari è schivo ai media. Ebbene, se dovessi apprezzare un artista per come appare o si esprime, avrei una visione parziale. Se penso, ad esempio, a Marilyn Manson e le sue performance con tutta quella coreografia splatter e il gusto dell'orrido non lo ascolterei manco per un istante. Invece fa cose apprezzabili. Questo per dire che da ragazzo mi lasciavo condizionare da ciò che scrivevano i giornalisti musicali, e che magari non sapevano eseguire neppure un giro di "do" alla chitarra, sproloquiare su cantanti e gruppi musicali. Se penso a tutto quel vociare su gruppi come Eagles o Led Zeppelin perchè secondo i giornalisti erano probabili satanisti con inserti subliminari nei loro brani o nelle loro copertine. Tipico di questa italietta infatti è parlare di calcio ma non praticarlo, di musica ma non suonarla, di arte ma non farla. Oggi, a distanza di anni, mi interessa più il messaggio o il "cosa mi può dare un brano musicale" in termini di sensazioni positive. Dalla, ma non solo, distaccato dal vociare giornalistico è riuscito a trasmettermi sensazioni importanti. Ovviamente ... de gustibus
RispondiElimina… ma anche in termini di "sensazioni negative", perché anche quelle emozionano, scuotono, suggeriscono, segnano… e così via.
RispondiEliminaGrazie per la belle riflessioni, e scusa l'invasione.