Notte
o dove il sonno fa trasmigrare le anime:
a ciascuno il proprio abisso superiore.
disse come sollevato da ali di chimera —
Conosco i veli che si lacerano
e il mostrarsi nudo;
la confidenza ardente e terribile,
della quale lo spirito non riporta quaggiù che brandelli.
So di ciò che è celato nei colori e nei suoni
e la sapienza innocente dei bambini.
Vidi colui che arrivò dall’oriente,
vestito di porpora,
incontro a lei e al suo abito color del giacinto.
Corsero l’uno verso l’altra come due soffi di vento
si giunge meditando grandi disegni,
sacrificandone poi la grandezza alla parvenza.
Ma anelli congiungono universi,
canti celesti fondono le emozioni dei colori e dei profumi.
Alla memoria fanno dono di dettagli,
come un canto terreno
chiama i più minuti ricordi di un amore “:
che guardi accorrere gli angeli in uno stesso volo,
tutti uguali eppur diversi,
semplici come la rosa dei campi.
Guardali muoversi piano al pianto degli esiliati,
o a leggiadre lacrime raccolte e conservate
come perle orientali.
Guardali accorrere là,
dove si sta celebrando la festa
e dove i capelli emanano onde di luce ad ogni movenza;
salire in cerchio insieme agli amanti,
ricevendo sempre un nuovo dono e legami invisibili.
E guardali ora,
approdati ad un punto per il quale non esiste un nome.
” Con te soltanto. ” rispose l’uomo
così come si raccolgono le nubi.
Una delle più belle poesie (non di autori ultrafamosi) che abbia mai letto. Grazie.
RispondiEliminaLa notte come luogo metaforico, ove l'inconscio rivela sfaccettature inaspettate dell'animo umano; la notte luogo di incontro di sensibilità e di passioni; la notte che attutisce il rumore dei ricordi, rendendoli fruscii intellegibili solo ad alcune anime.
... e poi quella chiusa fantastica "come si raccolgono le nubi" , evocativa, che rimanda immagini di una bellezza nostalgica ma anche attuale, forte e coinvolgente.
Un uomo, una poesia, un animo tormentato (forse) ma straordinariamente colorato di bellezza.
Parafrasando qualcuno, mi piace immaginare il tempo contando le notti e non i giorni. Il luogo della notte è lo spazio desituato per eccellenza, atopico, forse perché nel buio i limiti non sono più fuori di noi, bensì nel nostro stesso centro.
RispondiEliminaGrazie Fra... ora faccio un giro qui, visto che non ne ho avuto il tempo.
Roberto
Mi piace moltissimo la tua definizione della notte :) ha un che di intimo e di infinito allo stesso tempo :)
RispondiEliminaForse in quella assenza di luce e in quella somma di colori, si cela la lievità dell'anima e tutto si addolcisce e si attenua... cosa impossibile di giorno. :) Grazie a te
ps: mi sono permessa di aggiungere il titolo al tuo post. Ho avuto difficoltà a entrare per commentare, prima :) Perdonata? :)
RispondiEliminaCertamente sì... ( stavo per scrivere un intercalare che ultimamente detesto: " assolutamente sì! "
EliminaIn questa emozionante poesia "notturna " si nasconde la bellezza e il fascino del buio che sì nasconde, ma riesce anche a far vedere e toccare.
RispondiEliminaGrazie
Lietta
Il fascino del buio... non riesco a non subirlo. Lì le cose perdono il loro carattere definitivo, interviene una sorta di plasticità e di inconsapevolezza dei limiti.
EliminaGrazie
Roberto
Nella vita, a volte, si giunge meditando grandi disegni,
RispondiEliminasacrificandone poi la grandezza alla parvenza ...
io direi spesso. poi si arriva all'età della consapevolezza, o della disillusione e si cammina coi piedi per terra, giusto per non continuare negli inciampi, per avere unavisione concreta delle cose e dei risultati perseguibili.
Ottimi versi
Da giovane inciampare sui miei propri piedi era una mia specialità. Poi, come tu dici, arriva l'età della disillusione, si comincia a trovare volgare la luce e chissà... forse è solo una fase compensatoria.
EliminaGrazie degli ottimi
Roberto
se posso anch'io convenire è una delle liriche più appropriate che ho letto ultimamente riguardo un tema notturno che avvolge la volontà encomiabile di scoprire i valori e le sensazioni spesso abbagliate o anche "violentate" dalla luce diurna.. mente in sede nell'evasione consacrataa delle ombre finalmente definite si scorge la notte che consacra la leggenda, si sente la motte che contempla il sogno, si avverte la consapevolezza del ruolo dell'artista che ne distilla il suo personale, sempre valido, imprescindibile significato. Grazie
RispondiEliminaraymond
Grazie a te... poco sopra ho definito volgare la luce e ora tu aggiungi la violenza. Siamo sulla stessa lunghezza d'onda.
EliminaGrazie
Roberto