Non che la cosa spaventi uno per definizione, sua di sé, anarcoide e spericolato ma arriva il momento in cui per gli altri il tempo fa guadagnare esperienze e sensibilità mentre per quelli come me se va bene s'inciampa e si cade sul già noto o quando semplicemente ci si arrende al consueto giocando sul buon cuore del colto pubblico e dell'inclita guarnigione...
Però una curiosità ce l'ho, quella di riandare al passato di questa mia nuova patria (la Sardegna) che mi vede presente da praticamente dieci anni, non come turista ma come banale pensionato con qualche vaga collaborazione più o meno professionale. Collaborazione che mi ha portato in contatto con realtà quasi antiche nei comportamenti delle cosiddette classi sociali specie nei piccoli centri, con stridori che non ritrovo nei miei ricordi romagnoli anche riandando ai sentito dire di inizio del secolo scorso. Le mie fonti sono molto particolari, alcune di carattere libresco e molte altre dai racconti che i miei quasi coetanei (inevitabilmente comunque più giovani di me e non solo di mesi) mi fanno vicino all'edicola punto di riferimento di piazza San Michele in Cagliari (luogo momentaneamente scomodo per i lavori di riattamento). Dimenticavo di dire che Cagliari e Platamona (quella di Sorso) sono i luoghi che abitualmente frequento in modo stabile...
mi piace come scivoli fra le parole, quasi fossi di passaggio, nella mia Isola, nei quartieri più popolari, nel tuo nuovo "ruolo" di pensionato, o in collaborazioni, immagino di tipo culturale. Io che di transitorietà, di situazioni transeunti, e transumanti, me ne intendo visto che ho nel dna "sa tràmuda", la transumanza a piedi col gregge, dei miei avi, e forse, lo sono ancora oggi, sempre alla ricerca di un luogo stabile che, così come immagino lo sia per te, forse mi starebbe stretto
RispondiEliminaè che qui tutto mi è nuovo e quasi sconosciuto. Non ho riferimenti rassicuranti a convalidare le mie impressioni, negli altri luoghi (e in particolare la Romagna, Trieste, Bologna e parte della Lombardia) mi ci sono fermato ed in alcuni formato. Piccole ragnatele di amicizie, sostanziali riferimenti parentali per averci giocato, arrabbiato, lavorato assieme, ma in Sardegna nulla di tutto questo salvo alcune strettissime vicinanze. Ho girato tanto in questi quasi 10 anni, mi son perso in quei vicoli tremendi dei centri abitati, ho parlato con più di qualche oste trovato eccezionalmente aperto la domenica. Ho ascoltato fuori sotto il tendone che ripara dal sole estivo i discorsi e, se non parlavano il loro sardo, ho immagazzinato modi di pensare e di vedere ma poco più. Ecco la paura di aver capito poco e il rischio di sbagliare o addirittura offendere... Grazie, la tua lettura è quella che più temevo e temo perché questa è la TUA terra. Un saluto.
RispondiEliminaIo che ti leggo da molti anni, oramai, ho preso confidenza con questo stile di scrittura. Molte volte ho detto a Ben che preferisco il suo modo di scrivere al mio :) senza essere creduta da Ben, ahimè.
RispondiEliminaTrovo che tu prenda metaforicamente per mano il lettore per guidarlo agevolmente nelle stanze della tua memoria, ed ogni stanza corrisponde a uno scrigno di avventure, di pensieri, di esperienze... ed ogni stanza restituisca al lettore il sapore dell'autenticità del vissuto.
Aspettiamo la seconda puntata, Ben :)
I bambini curiosi (e anche le BAMBINE) guardano i VECCHIONI immaginando chissà quali segreti abbiano accumulato negli anni ma il merito non è dei VECCHIONI, il merito è tutto nella innocente curiosità di questi fanciulli e nel loro desiderio di conoscere e capire. GRAZIE
RispondiElimina